Conosciamo bene, alla Balduina, il cantiere di via Lattanzio, dove la società Ecolattanzio sta costruendo (anzi, ha ormai praticamente realizzato) le tre palazzine del complesso “Le terrazze della Balduina“, a causa dei vari problemi che ha arrecato al quartiere. Già tra settembre 2017 e febbraio 2018, infatti, i residenti di via Lattanzio e via Livio Andronico si erano ripetutamente lamentati, presentando anche degli esposti, per le modalità di demolizione dell’ex istituto Santa Maria degli Angeli, che sorgeva proprio nell’area del cantiere, durante la quale furono disperse tantissime polveri e causati continui rumori e vibrazioni. Il 14 febbraio 2018, poi, avvenne un fatto che tutti, nel quartiere, probabilmente ricorderanno: poco prima delle 18, infatti, una parte di via Andronico, dal lato adiacente al cantiere, crollò nel cratere aperto dallo stesso, profondo più di dieci metri rispetto a quella strada, portandosi appresso sei auto parcheggiate. Fu per pura fortuna che non vi furono né vittime né feriti, tuttavia, da quel momento, iniziarono tantissimi altri disagi, innanzitutto per i condomini di due palazzine di via Andronico, che furono evacuate per 15-20 giorni per effettuare verifiche sulla stabilità, e poi anche per quanti abitavano nei dintorni.
L’intero cantiere venne, infatti, messo sotto sequestro e tutto quel tratto di via Andronico fu, inizialmente, chiuso del tutto, anche ai pedoni, per circa tre settimane, poi venne aperto un passaggio per i pedoni, ma rimase comunque interdetto al traffico veicolare, in attesa della sua ricostruzione, per più di un anno e mezzo. Nel frattempo, però, i lavori per la realizzazione delle tre palazzine sono proseguiti, a parte una brevissima interruzione di due settimane dopo il crollo della strada, e, ad oggi, due di esse sono praticamente ultimate, mentre si sta realizzando l’ultimo piano dell’edificio su via Andronico. Per quest’ultimo piano, però, i lavori si erano interrotti qualche mese fa, anche perché, secondo il Comitato Crollo alla Balduina, che rappresenta i residenti delle vie limitrofe, la società Ecolattanzio non avrebbe la necessaria autorizzazione a costruirlo, poiché il Municipio aveva annullato sia la variante al permesso di costruire originario del dicembre 2017, sia la SCIA del giugno 2019.
Una quindicina di giorni fa, però, sono ripresi anche i lavori su questa palazzina, e il Comitato Crollo alla Balduina, con il suo presidente, l’avvocato de Caprariis (vicepresidente di Balduina’S), si è subito attivato, chiedendo al Municipio e a Roma Capitale di intervenire per chiarire quanto stia avvenendo nel cantiere, e ritenendo che quest’ultimo intervento non sarebbe stato autorizzato, ma si dovrebbe attendere il pronunciamento del Consiglio di Stato, che dovrebbe esserci il 3 marzo. De Caprariis avrebbe saputo che l’Ufficio Tecnico del Municipio e la Polizia Locale aspetterebbero la realizzazione dell’opera per poi intervenire. Il presidente del Comitato ha quindi riportato, sulla pagina Facebook dello stesso, quanto stanno facendo nel cantiere e le risposte lacunose del Municipio alle sue varie richieste di controlli. Le amministrazioni municipali e comunali, sia quelle che vi erano prima, sia, a quanto pare, queste da poco insediatesi, sono sembrate, in effetti, inerti nei confronti della ditta, se non proprio accondiscendenti con essa.
In un post, però, è apparso anche un commento di Luca Cieri, amministratore della Ecolattanzio, che sostiene che i controlli ci sono stati e che, in seguito a questi, “l’amministrazione comunale ha DOVUTO prendere atto che la società Ecolattanzio è titolare dall’ottobre 2018 del PDC (come da cartello di cantiere) che gli consente di edificare i tre edifici” poiché “il 24 dicembre scorso, il tribunale penale ha infatti emesso un’ordinanza (che ricalca la verificazione disposta dal CdS) che prescrive alla società di costruire il progetto come da concessione edilizia sopra richiamata“. Cieri, però, non si è limitato a fornire la sua versione sui lavori nel cantiere, ma ha duramente attaccato de Caprariis, scrivendo poi: “E’ vergognoso che Lei continui a divulgare calunnie relativamente solo alla palazzina di fronte a casa sua, pur ben sapendo la verità!!!!! Rifletta sul fatto che le bugie che Lei continua a scrivere non le hanno portato nessun beneficio, compresa l’ultima elezione dove ovviamente non è stato eletto…”
Dal Comitato hanno replicato invitando innanzitutto Cieri a “ritrattare” le sue accuse di aver “calunniato”, facendo invece presente di aver “sempre segnalato quanto accadeva nel cantiere e questo ancor prima che crollasse la strada”. Quanto alla sua versione sulla legittimità dei lavori nel cantiere, de Caprariis ha invece commentato: “Visto quello che scrive dovremmo concludere che la sua spettabile ditta sta operando sulla base del permesso a costruire originario e non sulla variante sulla cui legittimità il consiglio non si è ancora pronunciato?” È quantomeno singolare, comunque, che l’amministratore di questa società che, con il suo cantiere, ha causato così tanti problemi ai residenti del quartiere, si rivolga con questo atteggiamento all’avvocato de Caprariis, che è presidente di un Comitato che vuole, semplicemente, che i lavori avvengano nel pieno rispetto delle regole e dei relativi permessi. Intanto, su Facebook, vi sono stati molti commenti di residenti del quartiere che disapprovano il “modus operandi” di questa ditta, e che stanno pensando anche di boicottare le vendite degli appartamenti del complesso.